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24/06/2020
La vitamina D ha un ruolo molto importante nel nostro organismo: potenzia il sistema immunitario e fornisce un contributo essenziale per rinforzare le ossa e i denti. Per i neonati è molto importante assumerne la giusta quantità fin dalla nascita, in modo tale da consentire alle ossa e alle articolazioni di svilupparsi correttamente e di prevenerime malattia autoimmuni.
Il nostro corpo però non produce autonomamente questa vitamina ed è necessario assumerla da fonti esterne.
Con il termine vitamina D si intende in realtà un gruppo di 5 elementi, di cui le più importanti sono il colecalciferolo (vitamina D3) e l'ergocalciferolo (vitamina D2),
Questo gruppo di vitamine sono fondamentali per aiutare l’intestino ad assimilare il calcio e il fosforo necessari per depositarli poi nelle ossa.
La vitamina fonte principale di vitamina D è l'esposizione solare, attraverso cui riusciamo a sintetizzarla nel nostro corpo. Purtroppo la vita moderna non ci offre la corretta disponibilità di sole di cui abbiamo, ed è quasi sempre necessario integrarla. L’alimentazione è un'altra fonte ma non è sufficiente. Ecco un piccolo elenco di alcuni cibi che ne contengono una minima quantità:
il pesce;
le uova;
il latte e il burro;
i grassi animali;
le verdure verdi;
i funghi.
Attraverso l'esposizione solare, il calore dei raggi attiva una serie di reazioni chimiche che implementano la produzione della vitamina. Negli adulti è necessaria una quotidiana dose di sole e una corretta integrazione per ottenere i giusti livelli di vitamina D.
Nei neonati e nei bambini la questione si fa più complicata. La pelle delicata dei piccoli e i raggi solari sempre più aggressivi non sono un binomio funzionale e di conseguenza l’esposizione solare dei neonati è decisamente insufficiente per poter produrre vitamina D, almeno fino ai sei mesi.
Ma una buona dose di vitamina D è essenziale per lo sviluppo dell’apparato scheletrico e non solo. Per ovviare a questo problema, dottori e pediatri consigliano l’assunzione di integratori di vitamina D per neonati. Si tratta di prodotti multivitaminici, formulati appositamente per i più piccoli.
Nei primi mesi di vita il latte è la primaria fonte alimentare del bambino. Per quanto questo rappresenti l’alimento più completo dal punto di vista nutrizionale per il piccolo, i livelli di vitamina D presenti nella sua composizione non sono sufficienti per il fabbisogno del neonato.
Per evitare una possibile carenza di vitamina D, il pediatra consiglierà sicuramente l’assunzione di un integratore. Infatti è dimostrato scientificamente che un’ipovitaminosi D è alla base di numerose patologie che hanno a che vedere con le ossa, come il rachitismo e l’osteoporosi. Se l’osteoporosi è un problema che riguarda per lo più l’età adulta, il rachitismo tende ad esordire in età infantile e a compromettere la struttura ossea.
Il dosaggio dell’integratore verrà valutato in base al peso del piccolo, in genere si attesta intorno alle 400 Ul al giorno sia per chi è allattato al seno sia per chi prende il latte artificiale.
È consigliabile somministrare l’integratore direttamente al bambino, piuttosto che farlo assumere alla mamma che allatta anche se la vitamina D è ottima da prendere anche durante tutta la gravidanza. Solitamente si presentano in forma liquida e quindi è facile proporlo al bambino.
A seconda dello stato di salute del neonato e del bambino, il pediatra valuterà e consiglierà la durata del trattamento. Solitamente nei paesi più soleggiati, gli integratori sono consigliati fino ai tre mesi di vita, ci sono però casi in cui si può arrivare anche ad un anno.
Il mantenimento di livelli di vitamina D adeguati prosegue poi come per gli adulti, attraverso una corretta esposizione solare e un'integrazione opportuna.