Fisetina: distrugge gli Zombi che ti rendono malato e vecchio
Fisetina: distrugge gli Zombi che ti rendono malato e vecchio
26/02/2025
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha portato alla luce il ruolo chiave delle cellule senescenti (chiamata anche ZOMBI) nell'invecchiamento e nello sviluppo di numerose malattie croniche.
La fisetina, un flavonoide naturale presente in piccole quantità in fragole, mele, uva e altri alimenti vegetali, si è rivelata un potente senolitico, ossia una sostanza in grado di eliminare selettivamente queste cellule dannose.
Ma come funziona?
E perché il suo ruolo è così cruciale per la salute?
Le cellule senescenti sono cellule che hanno perso la loro capacità di dividersi e funzionare correttamente, ma che non vengono eliminate dall'organismo.
Sono delle cellule "morte" però viventi che fanno danni: esattamente come gli zombi della serie Walking dead...
Questo fenomeno, chiamato senescenza cellulare, è un meccanismo di difesa contro il cancro, poiché impedisce la proliferazione incontrollata di cellule danneggiate.
Tuttavia, con il passare del tempo, l’accumulo di cellule senescenti nei tessuti genera un microambiente pro-infiammatorio, contribuendo allo sviluppo di malattie degenerative come il morbo di Alzheimer, le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e l'osteoporosi.
Le cellule senescenti rilasciano una serie di molecole pro-infiammatorie note come SASP (Senescence-Associated Secretory Phenotype), che comprendono citochine infiammatorie come TNF-α, IL-6 e IL-1β, nonché enzimi degradativi e fattori di crescita che danneggiano il tessuto circostante.
Citochine infiammatorie: il ruolo di TNF-α, IL-6 e IL-1β
Le citochine infiammatorie sono proteine secrete dalle cellule del sistema immunitario per regolare la risposta infiammatoria. Nel contesto della senescenza cellulare, tre citochine svolgono un ruolo chiave:
TNF-α (Tumor Necrosis Factor-alpha): è una citochina pro-infiammatoria che attiva la risposta immunitaria e favorisce la distruzione delle cellule tumorali. Tuttavia, livelli eccessivi di TNF-α contribuiscono a malattie infiammatorie croniche come artrite reumatoide, aterosclerosi e morbo di Crohn.
IL-6 (Interleuchina-6): ha un doppio ruolo. Da un lato, regola la risposta immunitaria e stimola la produzione di anticorpi, ma dall’altro, livelli elevati di IL-6 sono associati a malattie autoimmuni, obesità, diabete e infiammazione cronica legata all’invecchiamento.
IL-1β (Interleuchina-1 beta): è una delle principali molecole coinvolte nella risposta infiammatoria e nella febbre. È anche associata alla progressione di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il Parkinson.
L’eccessiva produzione di queste citochine da parte delle cellule senescenti contribuisce allo stato di infiammazione cronica di basso grado, noto anche come inflammaging, che accelera il processo di invecchiamento e aumenta il rischio di malattie croniche.
Radicali liberi e stress ossidativo: il legame con l’invecchiamento
I radicali liberi sono molecole instabili prodotte naturalmente dal metabolismo cellulare, ma anche in risposta a fattori esterni come inquinamento, radiazioni UV e dieta non equilibrata. Tra i più noti ci sono i ROS (specie reattive dell’ossigeno), che possono danneggiare lipidi, proteine e DNA.
Quando i radicali liberi superano la capacità antiossidante dell’organismo, si verifica lo stress ossidativo, una condizione che accelera l’invecchiamento cellulare e favorisce l’insorgenza di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e tumorali.
Fisetina: il flavonoide che combatte l’invecchiamento
La fisetina si distingue dagli altri flavonoidi per la sua capacità di eliminare selettivamente le cellule senescenti/zombi, riducendo la produzione delle citochine infiammatorie e contrastando lo stress ossidativo. Gli studi dimostrano che:
Riduce i livelli di TNF-α, IL-6 e IL-1β, contribuendo a diminuire l’infiammazione sistemica.
Attiva le sirtuine (SIRT1), proteine che regolano la longevità cellulare e migliorano la funzione mitocondriale.
Neutralizza i radicali liberi, proteggendo le cellule dai danni ossidativi.
Uno studio pubblicato su EBioMedicine ha dimostrato che la somministrazione di fisetina nei topi anziani ha ridotto significativamente la quantità di cellule senescenti, migliorando la funzione cardiovascolare e la longevità.
Come assumere la fisetina?
Nonostante la fisetina sia presente in alcuni alimenti, le quantità sono molto basse.
Per ottenere effetti senolitici, la ricerca suggerisce dosi più elevate, generalmente attraverso integratori di fisetina.
Conclusione
La fisetina si conferma come uno degli agenti senolitici (cioè anti-zombi..) più promettenti per contrastare l’invecchiamento cellulare e migliorare la salute generale.
Il suo potere di ridurre le cellule senescenti, abbassare l’infiammazione e combattere lo stress ossidativo la rende un potente alleato nella lotta contro le malattie legate all’età.
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- Epigallocatechina Gallato (EGCG) – Il super antiossidante del tè verde. (Fonte: Singh et al., Cancer Letters, 2011)
- Quercetina – Alleata del sistema immunitario e antinfiammatoria. (Fonte: Boots et al., British Journal of Nutrition, 2008)
- Zinco – Potenzia il sistema immunitario e l’attività degli enzimi antiossidanti. (Fonte: Prasad, Molecular Medicine, 2008)
- Spermidina: induce l'autofagia, un potente processo anti-invecchiamento.
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