Le infezioni vaginali sono un problema comune e spesso recidivo nella popolazione femminile. Le motivazioni per cui si palesano sono molte: una scorretta igiene intima, l’utilizzo di tessuti non adatti all’abbigliamento intimo, rapporti sessuali non protetti, diverse patologie e chi più ne ha più ne metta. A volte è bastano piccole accortezze per debellarle mentre altre il percorso è più lungo specialmente se si è soggette a ricadute. Una delle cause recentemente portate all’attenzione degli studiosi nei casi di recidive è la carenza di vitamina D:sembra infatti esserci una correlazioni tra bassi livelli di questa vitamina e le vaginiti.
Cos’è la vitamina D
Avere un sistema immunitario ben funzionante è fondamentale per poter affrontare con tranquillità piccoli e grandi disturbi che possono colpire il nostro organismo.
La vitamina D è uno degli elementi più importanti quando si parla di difesa e gioca un ruolo attivo nello svolgimento di numerosi processi di sviluppo. Tra i compiti assolti dalla vitamina D figurano:
- un corretto sviluppo del sistema scheletrico;
- prevenzione di patologie ossee come l’osteoporosi;
- contrasto di malattie autoimmuni;
- rafforzamento delle difese immunitarie.
Negli ultimi anni un preoccupante numero crescente di persone riporta dei deficit significati di questa vitamina. Le motivazioni possono essere molte, sicuramente la predominante riguarda uno stile di vita prevalentemente indoor. Infatti il nostro corpo non è in grado di sintetizzare questa vitamina se non esponendosi al sole. Per avere corretti livelli di vitamina D, è importante esporsi al sole senza crema protettiva per almeno 15 minuti al giorno sia in inverno che in estate. Chi si trova in una condizione di deficit oppure ha necessità di innalzare il quantitativo già presente può avvalersi dell’aiuto di integratori specifici. Seppur in maniera marginale, anche l’alimentazione può aiutare consumando quantitativi abbondanti di uova, pesce, funghi, verdure verdi e grassi animali.
Carenza di Vitamina D e infezioni vaginali
Recenti studi hanno sottolineato una possibile relazione tra evidenti carenze di vitamina D e infezioni vaginali. Il 33% delle donne che non presenta una quantità sufficiente di questa vitamina è infatti soggetta a sviluppare vaginosi batterica, cistite, candidosi. Come mai? Probabilmente il lavoro che la vitamina D svolge per rafforzare il sistema immunitario generale si riflette anche sul precario equilibrio di lattobacilli (batteri buoni) che compongono la flora vaginale. Il meccanismo esatto tramite cui questo avviene rimane ancora da determinare ma sembra accertato che sia più che rilevante. Proprio per questa ragione viene spesso consigliato alle donne in gravidanza di assumere integratori per la vitamina D e prevenire in questo modo l’insorgenza di possibili vaginiti che potrebbero recare disturbi sia alla mamma che al feto. E’ infatti fondamentale agire prima del debutto dell’infezione, intercettando i sintomi e contrastando immediatamente la prolificazione dei batteri. Prurito, irritazione e perdite biancastre sono tra i primi campanelli d’allarme da tenere sotto osservazione per impedire alle vaginiti di svilupparsi velocemente: in questi casi è bene contattare il ginecologo che prescriverà la cura adeguata mentre è assolutamente sconsigliato seguire cure fai da te che potrebbero sortire risultati opposti.
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